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Caffè: protegge il cuore e combatte le infezioni


In virtù delle sue capacità antiossidanti, il caffè sarebbe in grado di ridurre la mortalità dovuta a patologie cardiovascolari e infiammatorie.



L’infiammazione rappresenta una forma di difesa dell’organismo nei confronti di aggressioni esterne e di agenti patogeni come virus e batteri. Un’infiammazione prolungata, tuttavia, può contribuire alla patogenesi di malattie infettive e di patologie infiammatorie croniche quali insufficienza respiratoria, diabete, cirrosi, insufficienza renale o epatica, artrite reumatoide, patologie del tratto respiratorio, diverse forme di patologie neurodegenerative e tumori.



Il caffè, per la presenza di sostanze come caffeina, polifenoli e composti eterociclici, è una delle maggiori fonti dietetiche di antiossidanti utili a contrastare questo processo.



A sostenerlo è uno studio americano dell'Iowa Women's Health Study, che ha coinvolto più di 27 mila donne in post-menopausa di età compresa tra i 55 e i 69 anni, ricercando l’associazione tra il consumo di caffè e l’incidenza della mortalità dovuta a cause cardiovascolari, patologie infiammatorie o tumore.



Nel corso dei 15 anni di follow-up si sono osservati 4265 decessi; mettendo in relazione le cause dei decessi con il consumo di caffè dichiarato dalle donne, è emerso che coloro che bevevano da 1 a 3 tazze al giorno avevano una mortalità per cause cardiovascolari inferiore del 24%, rispetto a chi non beveva caffè.
Analogamente, anche la mortalità per patologie infiammatorie risultava inferiore del 28% e del 33% nelle donne che consumavano, rispettivamente, 1-3 e 4-5 tazze al giorno di caffè. Per quanto riguarda i tumori, non è stato invece evidenziato alcun effetto protettivo.

12/06/2006

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